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tasche vuote.: Discesa.
http://taschevuote.blogspot.com/2011/11/discesa.html
Mercoledì 30 novembre 2011. Foto Stefania Mariposa D'Ambrosio). E' qui che si mostrano. Questi anni penduli come il seno svuotato dai figli. Il cielo mi ricalca le spalle e tutto torna dritto. Immensamente più dignitoso del tuo perdono,. Delle muse malaticce nelle mie canzoni. Puoi dire ciò che vuoi,. In quest'ordine di bellezza che non ci appartiene,. In questo colloquio con il mondo in cui sei solo,. Io so dove è nata la lingua,. Dove dormono gli odori amari della notte,. E brilla nei miei occhi,.
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tasche vuote.: novembre 2011
http://taschevuote.blogspot.com/2011_11_01_archive.html
Mercoledì 30 novembre 2011. Foto Stefania Mariposa D'Ambrosio). E' qui che si mostrano. Questi anni penduli come il seno svuotato dai figli. Il cielo mi ricalca le spalle e tutto torna dritto. Immensamente più dignitoso del tuo perdono,. Delle muse malaticce nelle mie canzoni. Puoi dire ciò che vuoi,. In quest'ordine di bellezza che non ci appartiene,. In questo colloquio con il mondo in cui sei solo,. Io so dove è nata la lingua,. Dove dormono gli odori amari della notte,. E brilla nei miei occhi,.
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tasche vuote.: marzo 2012
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Giovedì 1 marzo 2012. Foto di Stefania Mariposa D'Ambrosio). Hai il mare ad un passo ma tu cadi sugli scogli. Perché osi correre su questo elettrogramma. Perché sei vivo, troppe volte vivo. Come uno di sette mesi nella pancia. Siamo gli stessi di tutti. I fruttivendoli e i domatori. Le puttane sui marciapiedi. Che accendono ricordi nei bidoni. Che spingono i dolori nelle vagine. E tremano di freddo ma lo sanno solo i cani. Come ci siamo ridotti. Convertiti, resi. Costretti. Puttane. Noi. Tremanti.
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tasche vuote.: Tutti.
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Giovedì 1 marzo 2012. Foto di Stefania Mariposa D'Ambrosio). Hai il mare ad un passo ma tu cadi sugli scogli. Perché osi correre su questo elettrogramma. Perché sei vivo, troppe volte vivo. Come uno di sette mesi nella pancia. Siamo gli stessi di tutti. I fruttivendoli e i domatori. Le puttane sui marciapiedi. Che accendono ricordi nei bidoni. Che spingono i dolori nelle vagine. E tremano di freddo ma lo sanno solo i cani. Come ci siamo ridotti. Convertiti, resi. Costretti. Puttane. Noi. Tremanti.
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Via della sete: Stupefatta e muta
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Domenica 19 gennaio 2014. Si cade ancora su frattaglie di sé stessi. Dietro gli angoli di queste stanze. Dietro gli angoli del tuo volto. Resto sorpresa dalle mille assonanze. E dalle esitazioni che dividono. E arricchiscono l’anima. Nella notte calda di respiri. Nel tuo altrove,. A disegnare la schiena,. Che ho imparato ad amare. Nel mezzo d’oceani vacui. Ti lascio andare,. Dopo attimi di eterno. Pubblicato da Tatiana Altavilla. Promuovi anche tu la tua Pagina. Il mio paese è incartapecorito.
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Via della sete: Come un giglio
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Giovedì 6 novembre 2014. Foto di Annamaria Mazzei. Un fiocco sul tuo viso. Ti riconoscerò da lontano. Di torba e di guado. E non sarai sola. Ché ci son delle volte. In cui non se ne può più. Delle banalità del male,. Ci provasse ad essere un po' geniale! E si rifugia lei. In una vecchia foto. Sbiadita dal tempo,. Dove tutto sembra diverso. Tutto in quel silenzio. Il respiro si fa armonico. Forse è la materia. Di cui siam fatti sogni. E non sarai sola,. Pubblicato da Tatiana Altavilla.
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Via della sete: gennaio 2014
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Domenica 19 gennaio 2014. Si cade ancora su frattaglie di sé stessi. Dietro gli angoli di queste stanze. Dietro gli angoli del tuo volto. Resto sorpresa dalle mille assonanze. E dalle esitazioni che dividono. E arricchiscono l’anima. Nella notte calda di respiri. Nel tuo altrove,. A disegnare la schiena,. Che ho imparato ad amare. Nel mezzo d’oceani vacui. Ti lascio andare,. Dopo attimi di eterno. Pubblicato da Tatiana Altavilla. Il mio paese è incartapecorito. Pubblicato da Tatiana Altavilla. La bellezz...
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Via della sete: marzo 2013
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Domenica 24 marzo 2013. La leggerezza della paura. Un labirinto di specchi. Si gioca da soli. A sbattere di continuo. Sì, ma io? 8221; “Ma tu cosa? Il coraggio è di chi non capisce. Che la paura rende lucidi. Con gli occhi gelidi e liquidi. Quando si guarda il sole. Ché non mi basta il sangue. Che scorre nelle vene. Non c’è più forza. Che trattenga le braccia tese. Per un altro abbraccio. Non c’è più alba che tenga. A mimare scorci nuovi di cielo. Tutto appare stentato,. 8220;Ed il nostro tempo? Modifica...
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tasche vuote.: Popoli.
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Mercoledì 18 aprile 2012. Foto Stefania Mariposa D'Ambrosio). In quel punto lì ci sorreggeva la terra. Tu spalancata, sviscerata, come la poesia. Mille volte vergine, tutte le volte vergine. Le dita utilizzano tutte le nostre paure. Per rendere garza il corpo e santa la lingua,. Per guarirci dai chiodi del tempo e della morte. Io ti copro con la mia pazienza che ti tiene calda. E do calci all’amore e ai violini,. Alle romanticherie dei giardinetti,. Agli angoli nascosti del tuo paese,.
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Via della sete: Servomuto
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Martedì 11 novembre 2014. Ho sentito, lo giuro,. Un servomuto parlare d'amore. Ad una camicia che in silenzio. Dal fumo e dai comignoli e. Lasciami volare con gl'occhi. Ho sentito un servomuto. Parlare d'amore ad una camicia,. Di tramonti di sangue e. Dove lasciare gli occhi al vento. Seduti su una pietra. Pubblicato da Tatiana Altavilla. La bellezza senza dubbio non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza" Albert Camus. Promuovi anche tu la tua Pagina.